Questa sera, con le nostre storie, abbiamo portato tutto l’animo di Rondine a Casa Corriere.
I racconti dei ragazzi dello Studentato Internazionale hanno risuonato nel fermento internazionale di Expo Milano 2015
Vogliamo condividere tutto questo con voi.
Ecco una sintesi degli interventi dei ragazzi e del grande giornalista e inviato speciale del corriere della sera, che con loro è riuscito ad affrontare amicizia, fratellanza, scontro e incontro col nemico: Antonio Ferrari.
Tutto è possibile, basta volerlo.
“La chiave del futuro è la relazione – ha iniziato così Franco Vaccari, Presidente e Fondatore di Rondine. Anche le relazioni devono passare da grandi eventi collettivi come Expo. Anche qui analizziamo e costruiamo la convivenza reale. Le buone relazioni tra le persone sono la base della convivenza universale. Proprio qui dove si parla di nutrire il Pianeta lasciatemi dire che i giovani dei paesi in conflitto mangiano pane avvelenato da odio rancore e propaganda. Se questi giovani e noi tutti mangeremo pane buono, potremo stare a tavola tutti insieme in amicizia. La possibilità che nasca un nemico la viviamo tutti, per questo noi tutti dobbiamo vigilare come fanno i nostri ragazzi, per essere vaccinati contro un virus mortale: l’odio”.
Secondo Antonio Ferrari “Rondine è una bellissima realtà toscana che dimostra che i nemici possono vivere insieme. Se nel mondo al posto dei politici ci fossero loro, questi ragazzi, avremmo già fatto la pace. Questa di Rondine è una candidatura al Nobel vera e tutti questi ragazzi ci dimostrano qui e ora che le cose si possono cambiare.”
Armenia e Azerbaijan insieme a Rondine: “noi non siamo nemici”
Issa palestinese: “Pensavo fosse più facile vivere a Rondine, ma ho scoperto che è molto difficile soprattutto quando arrivano delle brutte notizie dai nostri paesi e ci si sente troppo lontani da casa”.
Rothem israeliana: “Spesso quando quando ci confrontiamo sulle questioni di vita del nostro paese non siamo d’accordo ma qui possiamo parlarne. Rondine è prima di tutto dialogo”.
Nadia russa: “A Rondine troviamo la nostra pace condividendo la vita di tutti i giorni e abbiamo bellissime cose di cui parlare che non riguardano la guerra”.
Hatzimurat: “Condivido la visione del nostro presidente. A Rondine mangiamo tutti lo stesso pane che ha lo stesso colore e lo stesso sapore per tutti. Questo ci mette tutti sullo stesso livello, siamo tutti uguali”
Envera (Bosnia): “È bellissimo l’incontro delle diverse culture”
Anna (Serbia): “A Rondine possiamo conoscerci capire chi siamo chi siamo cosa volgiamo”
Endrit (Kossovo): “Per me è impossibile non amare la mia nemica, Anna è una persona splendida”
Astanda: “La nostra generazione può fare la differenza può cambiare le cose.”
#RondineNobel Rondine Cittadella della Pace